31 AgoLa politica dell’impossibile (meglio l’Italia o il Pakistan?)

Potremo raccontare ai nostri nipoti che abbiamo vissuto in un’epoca dove anche l’impossibile diventava possibile. Sono stati privatizzati gli utili futuri di un’azienda di Stato, socializzate tutte le perdite, dimenticati tutti i prestiti fatti per “rilanciare” la stessa azienda, riscritto il diritto fallimentare, modificate le leggi che regolamentano gli “ammortizzatori sociali”… tutto in mezza giornata! Il tutto raccontato da tutti i media in pompa magna come se fosse un successo per una nazione intera! Un uomo (il presidente del Consiglio) che sorride in TV raccontando che è tutto merito suo. Fino al 28 agosto ci avevano abituato a credere che lo Stato non può fare molto, che è il mercato che regola tutto, che non si può intervenire più di tanto e invece… ora scopriamo che invece lo Stato PUO’! Con qualche omissis qua e qualche aggiunta là, si crea una nuova società, ci si mettono dentro un po’ di soldi presi in prestito, ci si appiccica sopra l’adesivo di una società pubblica fallita, si fanno pagare i debiti a tutti i contribuenti e… si risarciscono gli azionisti truffati con i soldi recuperati da “persone che se ne sono andate” da almeno 10 anni e che non avevano parenti!

Ora vorrei fare un appello: visto che oramai le leggi sono “opinioni”, chiedo gentilmente di risolvere un altro scandalo italiano. L’Italia è una delle nazioni in cui il consumo di acqua in bottiglia è tra i più alti del mondo. Su tutte le TV passano tutti i giorni spot in cui vengono esaltate delle qualità di alcune acque che o non sono veritiere o sono identiche a tutte le altre o che sono fuorvianti. Il sodio per esempio: un pizzico di sale, 2 grammi, contiene la stessa quantità di sodio di qualche centinaio di litri della acqua che ha un’altissima concentrazione di sodio! Tra 10mg/l e 5mg/l… cosa cambia?!? Tutte le acque hanno effetti diuretici, basta berne la giusta quantità giornaliera. Sarebbe un sogno se un Consiglio dei Ministri decidesse di vietare la pubblicità delle acque in bottiglia e promovesse una campagna per incentivare l’uso delle acque degli acquedotti, unito ad un piano per migliorare la qualità delle condutture! Ma forse… visto che non ci sono soldi pubblici da spartirsi… questo resterà solo un sogno.

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